Page 9 - IN CORTE DI ASSISE BENTINI
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E allora, allora la parola dovrà morire nel inen"
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~re che nasce e avere l'effimera vita degli insetti ·
che le aleggiano .d'intorno nel i~entre che spazia
per l'aria? Perchè? Perchè, se dur3no e restano
delle cose che non la valgono nenuneno in parte?
Anche il hrutto dura e resta, e tante visioni e tanti
palpiti ·di bellezze e cli grandezza, dovrebbero ina"
bissarsi nel nulla? La parola scritta è un'ansia di
sopravvivenza, è la revisione di una condanna a
morte. Che cosa sapremmo di De1nostene e di Ci"
cerone, di Lachaud e_ di Berryer, di (lVIanfredi e di
Rubichi, se ci fossero .giunti soltanto i loro nomi
senz~ ~una loro. parola accanto?
So bene che non tutte le parole andranno tanto
lontano, attraverso i secoli, ina. non è inale rimuo"
vere la paglia anche 1per un chicco di grano.
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Epp,oi, se c'è chi scrive e c'è chi legge, a que"
sto m'qndo, è perfettan1ente inutile pensarci su.
IVIa gli avvocati dovrebber·o- soltanto parlare, 5i
dice, o scrivere come scrivono .gli amanti le loro
promesse, sull'acqua e nel vento.
E spezz.iamo pure la penna ...
P erchè, si incalza, la loro. parola è mutevole e
contraddittoria, ed è bene che non lasci traccia e
che l'attimo se la divori.
·È una 1parola che si ris1Jonde, e che può fare il
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